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martedì 17 febbraio 2009

IL DIALOGO DELLA RESPIRAZIONE.


Il dialogo tra la mente e il corpo scorre attraverso la respirazione, che è governata da un muscolo piatto situato tra il petto e l’addome: il diaframma.

Quando le emozioni attanagliano i muscoli addominali e imbavagliano la mente non resta molto da fare. L’unica reazione possibile è la ri-modulazione della respirazione.

Una base della buona respirazione consiste nel far durare l’ESPIRAZIONE il doppio dell’inspirazione; l’altra, nell’ESPIRARE a fondo.
Per ESPIRARE PROFONDAMENTE è fondamentale accompagnare la pratica dell’atto respiratorio con una attività muscolare volta a tirare dentro gradualmente l’addome, sino alla massima tensione muscolare e raggiungendo la massima concavità del ventre. Quest’atto consentirà di spingere il diaframma contro i polmoni che si svuoteranno completamente d’aria.
Il momento successivo della inspirazione riuscirà profondo con semplice spontaneità.

All’inizio scandiremo i momenti respiratori con un esercizio lento e anche frammentato per acquisire una buona padronanza del MOMENTO ESPIRATORIO; successivamente sarà importante prendere un RITMO DI RESPIRAZIONE, che ci permetterà di imporre un dialogo tra la mente e il corpo anche quando le emozioni ci assalgono.

venerdì 13 febbraio 2009

LE MEMORIE MOTORIE

La memoria non è soltanto un fatto “mentale”. La memoria motoria ha un’essenza corporea, nel senso che comporta procedure o memorie non esplicitabili in termini linguistici.

L’AZIONE RACCHIUDE IN SE’ UN SAPERE DEL CORPO CHE PUO’ ESSERE ACQUISITO SOLTANTO ATTRAVERSO IMITAZIONE E PRATICA.
LO STESSO LINGUAGGIO SI REALIZZA A PARTIRE DA CATENE COORDINATE DI MOVIMENTI DEGLI ORGANI VOCALI, MEMORIZZATE ATTRAVERSO UNA SERIE DI RIPETIZIONI.

LA MENTE DEVE TENER CONTO DEL CORPO, DEI SUOI MOVIMENTI E DELLE LORO CONSEGUENZE.
Il nostro cervello è un’enorme archivio di repertori motori, attivati da ognuno di noi nei diversi atti della vita quotidiana. Schemi complessi definiti “MELODIE CINETICHE”, per indicarne la complessa fluidità.

domenica 8 febbraio 2009

AUTOMATISMO COGNITIVO

LA RIPETIZIONE DEL GESTO MOTORIO FACILITA LA VISIONE D’INSIEME DEL MOMENTO SPORTIVO.

Se ci chiedono di calcolare la circonferenza di un cerchio, risponderemmo, semplicemente, diametro per pigreco. Abbiamo ripetuto tante volte formule geometriche, rimaste latenti nella nostra memoria per essere riprese, con facilità e meraviglia, all’occorrenza.
Così avviene per i movimenti corporei, presieduti da veri e propri automatismi cognitivi.
Gli automatismi cognitivi si formano per semplice e reiterata ripetizione e determinano due risultati positivi:
1) la prontezza della rievocazione;
2) la permanenza nel tempo.

GLI AUTOMATISMI COGNITIVI LIBERANO IL PENSIERO DALLA NECESSITA’ DI IMPEGNARSI IN OPERAZIONI MINUTE E SEGMENTARIE, PERMETTENDOGLI DI CENTRARSI SU CONTESTI PIU’ AMPI.